Progetto RSC - Rom Sinti Caminanti

 

formazione settembre

 

Il Progetto Nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti è promosso, nel quadro delle azioni del PON “Inclusione” 2014-2020”, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e svolto in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministero della Salute e l’Istituto degli Innocenti.

Il Progetto viene svolto nelle/con le principali città metropolitane italiane quali: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Il PON prosegue il percorso del Progetto sperimentale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti avviato nel 2013 assieme a 13 Città Riservatarie (ex lege 285/97) che ha visto incrementare significativamente i soggetti coinvolti dal primo al terzo anno, raddoppiando il numero delle scuole partecipanti e triplicando il numero degli alunni RSC target. Per la nuova progettazione nel quadro del PON “Inclusione” è previsto il coinvolgimento di 81 scuole 266 classi e 600 alunni RSC target.

I principali obiettivi di progetto sono:

  • Il miglioramento dell’inclusione scolastica e del successo formativo dei minori RSC
  • Il contrasto alla dispersione scolastica dei minori RSC
  • Il miglioramento dell’accesso ai servizi socio-sanitari dei minori RSC e delle loro famiglie
  • Il consolidamento di una governance multisettoriale e multilivello territoriale sostenibile
  • La creazione di una rete di collaborazione tra le città che aderiscono al progetto

Il progetto triennale prevede un lavoro centrato principalmente su tre ambiti: la rete locale dei servizi, la scuola e i contesti abitativi. Il lavoro nella scuola, finalizzato a promuovere una scuola più inclusiva e a combattere la dispersione scolastica, è rivolto non solo ai bambini RSC ma a tutti i bambini presenti nella classe di progetto, agli insegnanti, al dirigente scolastico e al personale ATA, con l’idea che una scuola inclusiva sia una scuola accogliente e migliore per tutti (bambini e personale) e non solo per gli studenti RSC.

Le attività previste si suddividono in tre cluster: la formazione per insegnanti e operatori, le attività curriculari con metodologia cooperativa realizzate dagli insegnanti, i laboratori con metodologia learning by doing, a cura di esperti e operatori. Il lavoro nei contesti abitativi è finalizzato a integrare gli obiettivi di sostegno scolastico con quelli volti alla promozione del benessere complessivo del bambino in relazione alla sua famiglia; le attività cercheranno quindi di rafforzare il lavoro realizzato a scuola anche con accompagnamenti individualizzati e di gruppo, nonché di favorire l’accesso ai servizi locali delle famiglie coinvolte, una partecipazione attiva delle famiglie e, in generale, di promuovere la tutela della salute.

La rete locale è un’area specifica di lavoro in relazione alla contestualizzazione delle progettualità nelle realtà territoriali e alla necessità di dare forma stabile a meccanismi di gestione degli interventi sociali e socioeducativi. La cooperazione tra settori sociale, sociosanitario, educativo e terzo settore e la partecipazione della comunità RSC sono requisiti fondamentali nelle azioni e strategie di contrasto alla marginalità e all’esclusione sociale. Essi sono anche i requisiti fondamentali dei processi di innovazione sociale che interessano aree di intervento pubblico particolarmente complesse. Questi sono anche i presupposti per la realizzazione di interventi che mirano a cambiare sia le condizioni oggettive di vita sia la cultura e le rappresentazioni sociali che colludono con il permanere di condizioni di svantaggio e discriminazione. La rete locale sarà organizzata e promossa attraverso la costituzione in ogni territorio di un Tavolo Locale e una o più Equipe Multidisciplinari, entrambi spazi di confronto e co-progettazione multidisciplinari.

Destinatari diretti

  • Bambini e ragazzi RSC 6-14 anni. Saranno inoltre oggetto di attenzione anche i bambini RSC di 3-5 anni, attraverso attività rivolte alla pre-scolarizzazione e/o i ragazzi che hanno completato il ciclo della scuola secondaria di I grado che si avviano alla secondaria di II grado, alla formazione professionale o sono a rischio di abbandono scolastico.
  • Famiglie RS

 

Destinatari indiretti

  • Tutti i bambini e ragazzi non RSC iscritti nelle classi e scuole coinvolte nel Progetto;
  • Dirigenti scolastici, corpo docente e personale ATA;
  • Responsabili e operatori dei settori sociale e sociosanitario, e più in generale della rete locale per l’inclusione.

 

Le azioni progettuali si fondano su una collaborazione multi-stakeholder e su un approccio globale alla dimensione dell’inclusione, ponendo al centro il benessere sociale, relazionale, fisico, psicologico ed emotivo dei bambini e degli adolescenti RSC. Il livello locale delle politiche è strategico in quanto dimensione che permette di prevedere interventi globali, a favore della persona e delle famiglie nei diversi ambiti della vita quotidiana, rafforzando la coesione sociale di un territorio.

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